Lo studio dell’ISS: il 41% italiani ha almeno 3 fattori di rischio per malattie al cuore
Un nuovo studio dell’ISS, realizzato sulla popolazione nostrana, svela dati importanti: cosa dice e come prevenire le malattie al cuore.
In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, promossa dalla Word Heart Federation in collaborazione con l’OMS, che si celebra domani 29 settembre, l’Istituto Superiore della Sanità, ha pubblicato i dati relativi alle malattie del cuore per la popolazione italiana.
Va ricordato che le malattie cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia – e in generale nel mondo Occidentale – nonostante con la prevenzione sia possibile evitare l’80% dei decessi legati a queste patologie. L’ISS, grazie al Progetto Cuore, ha reso disponibile online un “calcolatore di rischio”, cioè un sistema che permette, in poche mosse, di valutare la proprio probabilità di avere un ictus o un infarto del miocardio nei successivi 10 anni.
Lo studio dell’ISS sulle malattie al cuore: i dati degli italiani
L’ictus cerebrale e l’infarto al miocardio, infatti, sono le malattie più frequenti legati ai problemi cardiovascolari ma è possibile agire su diversi fattori di rischio cardio-metabolici e modificarli (attraverso, ad esempio, il cambio di stile di vita) abbattendo dell’80% i decessi. Il Presidente dell’ISS, Rocco Bellantone, ha spiegato: “Un dato che va letto in senso positivo perché chiama in causa tutti noi, come medici e come cittadini. Tutti possiamo fare molto per il nostro cuore, i medici e in particolare i medici di medicina generale, in quanto professionisti più prossimi ai pazienti, comunicando con sempre maggiore forza i buoni stili di vita. E come cittadini impegnandoci a prendere nelle nostre mani la nostra salute, praticando la prevenzione”.
I dati raccolti, nell’ambito gli esami periodici dell’Italian Healt Examinatio Survey – Progetto Cuore dell’ISS, mostrano che negli uomini tra 35 e 44 anni il rischio cardiovascolare medio risulta pari all’1,6%, per i 45-54enni al 3,8%, per i 55-64enni al 10,0%, per i 65-69enni al 17,6%. Per le donne risulta pari rispettivamente allo 0,5% i 35 e i 44 anni, tra all’1% tra i 45 e 54 anni, al 3,3% tra i 55 e 64 anni e al 6% per i 65-69 anni.
Secondo i dati di Sorveglianza Passi, il 41% degli italiani tra 18 e 69 anni ha almeno tre fattori di rischio. Nel biennio 2022-2023, su 100 italiani adulti intervistati 18 riferiscono una diagnosi di ipertensione, 18 di ipercolesterolemia, 35 sono sedentari, 24 fumatori, 43 risultano in eccesso ponderale e meno di 7 persone consumano 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, come raccomandato.
Inoltre, quasi il 5% degli intervistati riferisce una diagnosi di diabete. Inoltre, i dati preliminari raccolti mostrano ancora quanto siano diffuse le principali condizioni di rischio ed evidenziano l’importanza di un monitoraggio periodico della propria salute attraverso la misurazione dei principali parametri