
Pioggia di multe nell'ultimo periodo - passionecorse.it
La capacità di trovare soluzioni innovative e sostenibili sarà fondamentale per affrontare questo nuovo scenario.
Una significativa trasformazione è in arrivo per quanto riguarda la gestione degli autovelox in Italia. Entro il 12 giugno 2025, i comuni saranno chiamati a conformarsi a nuove normative che hanno il potenziale di rivoluzionare il controllo della velocità sulle strade italiane.
Questo cambiamento, sancito da un decreto del ministro dell’Interno Matteo Salvini, rappresenta un’opportunità per rivedere non solo le tecnologie utilizzate, ma anche le modalità di applicazione delle sanzioni.
Riforma e impatti economici
Le implicazioni economiche di questa riforma sono notevoli. Nel 2024, le venti città italiane più grandi hanno incassato oltre 65 milioni di euro in multe per eccesso di velocità. Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo in discussione la legittimità di molte di queste sanzioni, dichiarando illegittimi i dispositivi di rilevazione non omologati.
Secondo il Codacons, si stima che circa 40 milioni di euro di multe possano essere contestati, creando un potenziale disastro economico per le amministrazioni comunali, già gravate da difficoltà finanziarie.
Questa situazione si complica ulteriormente a causa dell’obsolescenza di molti degli strumenti attualmente in uso. Statistiche recenti rivelano che il 59,4% degli autovelox fissi e il 67,2% di quelli mobili sono stati omologati prima del 2017, anno in cui sono entrati in vigore nuovi requisiti tecnici. Senza un intervento normativo che regoli retroattivamente l’omologazione di questi dispositivi, le multe emesse tramite tali apparecchi rischiano di essere considerate non valide, generando un ulteriore caos giuridico.
Nuove regole per la sicurezza stradale
Le nuove normative introdurranno criteri più rigorosi per l’installazione degli autovelox. Saranno i Prefetti a dover identificare i tratti stradali adatti, considerando variabili come l’alta incidentalità causata dall’eccesso di velocità, la difficoltà di contestazione immediata e il frequente superamento dei limiti di velocità.

Inoltre, le nuove regole stabiliranno normative precise riguardo alla distanza tra i dispositivi di rilevazione, alla segnaletica e ai limiti di velocità, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti.
Le preoccupazioni non mancano, specialmente in aree ad alta frequentazione turistica. L’Assoutenti ha avvertito che la riforma potrebbe avere un impatto significativo su strade molto trafficate, come quelle del Salento, dove i comuni hanno registrato annualmente fino a 23 milioni di euro in sanzioni. Situazioni analoghe potrebbero verificarsi sulla strada statale 372 Telesina e su percorsi montani come il tratto Bolzano-San Candido, dove l’assenza di controlli adeguati potrebbe compromettere gravemente la sicurezza degli automobilisti.
Sfide per i comuni italiani
Di fronte a queste sfide, i comuni italiani si trovano a dover trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sicurezza stradale e il rischio di subire perdite economiche significative. La riforma degli autovelox non è solo una questione tecnica, ma rappresenta un banco di prova per l’efficacia delle politiche pubbliche e la capacità di adattamento delle amministrazioni locali.
Con l’entrata in vigore di queste nuove regole, si prevede che i comuni debbano investire risorse significative per aggiornare i loro dispositivi di rilevazione e garantire che siano conformi ai requisiti richiesti. Questo processo non sarà privo di difficoltà, in quanto comporterà non solo costi economici, ma anche un impegno per garantire un’adeguata formazione del personale addetto al controllo della velocità.
Le amministrazioni locali dovranno quindi affrontare una duplice sfida: da un lato, garantire la sicurezza stradale attraverso un uso efficace degli autovelox; dall’altro, confrontarsi con le nuove normative che potrebbero compromettere le entrate derivanti dalle sanzioni.